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Arnica   

Habitat: regioni alpine e prealpine tra fino a 2500 metri s.l.m.

Parte utilizzata: principalmente i fiori, ma anche foglie e radici

Proprietà: antinfiammatoria, antimicrobica, antidolorifica, stimolante della circolazione, calmante, analgesica…
 

L’Arnica montana è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Composite (dette anche Asteracee) che cresce spontaneamente nelle regioni alpine e prealpine fino a 2500 metri di altezza. Un medico tedesco nel XVI secolo la descrisse e le diede il nome attuale, che significa “starnutina” poiché il suo odore può stimolare starnuti. Solitamente si utilizzano i fiori, completamente gialli e a forma di  margherita, ma possono essere usate anche le radici e le foglie. I principi attivi contenuti nell’Arnica (flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici e olio essenziale) le conferiscono proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche, antidolorifiche e stimolanti della circolazione. Dalle foglie le popolazioni montane ricavano il cosiddetto tabacco della montagna, usato per la pipa e come tabacco da fiuto.
L'Arnica riduce il dolore dovuto a traumi quali urti e cadute, favorisce anche il riassorbimento dei lividi. È utile in caso di distorsioni, slogature, contusioni, ematomi e flebiti superficiali. Inoltre può essere usata contro i dolori muscolari e articolari, gli edemi da frattura e le emorroidi. Ha proprietà antisettiche utili nelle infiammazioni della pelle e per trattare localmente foruncoli e punture di insetto.
Attenzione: viene utilizzata per trattamenti esterni poiché se ingerita può essere tossica e velenosa (se non in diluizioni omeopatiche) Non applicare quindi su ferite sanguinanti, vicino agli occhi o alla bocca…